Freitag, 30. November 2018

WENZEL HOLLAR Prag 1607-1677 London VER SPRING acquaforte aguafuerte akwaforta eau-forte etching ets radierung W.Hollar inventor et fecit Londini A°164i

with engraved english & latin motto

Furs fare you well, the Winter is quit gone
and  beauty's quarter now is coming on.
When nature strinxeth most to shew her pride,
our beauty's being the cheefe wemust not hide.


WENZEL HOLLAR 
Prag 1607-1677 London 
VER SPRING 
acquaforte aguafuerte akwaforta eau-forte etching ets radierung 
W.Hollar inventor et fecit Londini A°164i



verso

GET RECOGNIZED for SHARING YOUR KNOWLEDGE & KEEP EXPLORING . Thanks for sharing. GOOGLE MAPS Lindenstrasse 1, phone 06263-276 69412 Eberbach-Lindach EDITOR Peter Helm EXP services and sales. Since 1980 eberbachHELMlindach

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Lindenstrasse 1, Phone 06263-276, D-69412 Eberbach-Lindach 
EDITOR 
Peter Helm 
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services and sales 
Since 1980

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Lindenstrasse 1
06263-276
D-69412 
Eberbach am Neckar
EXP
est. 1980



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Samstag, 24. November 2018

COPPIA D'INNAMORATI E CACCIATORE (Unsterbliches) LIEBESPAAR MIT JÄGER BAROCK GEMÄLDE PERUGIA vor 1700 Pietro Montanini gen. Pietruccio 1626-Perugia-1689





PIETRO MONTANINI gen. Pietruccio
(1603 oder 1626 - Perugia - 1679 oder 1689)

Landschaftsmaler des italienischen Barock
Schüler v. Basotti, weitergebildet unter Pietro da Cortona.
Beeinflusst durch Salvator Rosa (auch in vorliegendem Gemälde sichtbar)

Bilder im Museo del Duomo (34 kleine Landschaften),
im Oratorio d. Congregazione dei Artisti und 
in der Chiesa Nuova dei Filippini
sämtlich in Perugia.



Jäger und (unsterbliches) Liebespaar
Cacciatore e Coppia d'innamorati

BAROCK
Jagd Genre Gemälde mythologischen Inhalts
Öl auf Leinwand/Keilrahmen, verso mit Karton gesichert.
Unsigniert,
verso auf Keilrahmen alt : MONTANINI
In zeitgenössischem Florentiner Blattgold Goldrahmen (Breite c. 6cm)
Ornamentiert, punziert
Bildformat : 352x455mm

Sehr guter Erhaltungszustand. 
Rahmen 
Verso Alter Aufkleber : Inventarnummer bzw. Galerie oder Öffentl. Ausstellungs Nr.296
Heidelberger Provenienz (Label)

Sehr qualitätvolle Arbeit.
Ein Meisterwerk 

Lit.:
SAUR AKL und SAUR BBI,
DEB Pittori e incisori italiani Dall' XI al XX secolo
(Dizionario Bolaffi; Torino 1973-76)
Thieme-Becker, L.Lanzi, A.Lupattelli, H.Voss, 
G.F.Morelli, B. Orsini, Siepi, Briganti-Magnini,
A.Severi, Mancini, Mariotti und Vermiglioli. 
Museum Budapest Katalog Ausstellung Alte und Neue Meister,1902, Nr. 858

cf. Wikipedia

DEB
di Bernardetta Nicastro - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 75 (2011)

MONTANINIPietro (detto Pietruccio Perugino). –  Nacque a Perugia nel 1626. Non sono noti i nomi dei genitori, ma sappiamo che giovanissimo entrò a bottega da suo zio Giovan Francesco Bassotti, orientato ai modi della pittura classicista romana di Guido Reni, Francesco Albani e Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Mancini, 1978, p. 116).
Importante fonte per ricostruire la biografia del M. è la Vita di Leone Pascoli, che conobbe direttamente il M., dal quale prese anche molte lezioni di disegno. Questa conoscenza gli permise di correggere le notizia di Orlandi (p. 323) che collocava la data di nascita del M. al 1619 e di smentire anche un suo giovanile apprendistato presso Pietro Barzotti, che non sostò mai a Perugia. Nel 1644, compiuti diciotto anni, il M. partì per Roma perché il suo spirito non poteva «star poscia rinchiuso entro la scuola del zio» (Pascoli, p. 215).
Pascoli offre dati preziosi e coloriti sul carattere e sulla personalità ilare del M. e ci fornisce anche notizie dettagliate sull'apetto del M.: «era piccolo anzi che no di statura», spiritoso e «tutto fuoco».
Un religioso agostiniano con cui aveva stretto amicizia a Perugia gli trovò sistemazione da Pietro da Cortona (Pietro Berrettini) che «fu l’unico maestro ch’egli ebbe in Roma e non altramente Ciro Ferri» perché «essendo Ciro nato nel 1634 sarebbe stato più giovine d’otto anni il maestro dello scolare» (ibid., p. 216). Nella cerchia del Cortona  il M. divenne «maestro nel dipigner figure»; successivamente conobbe Salvator Rosa, «la cui maniera imitò poscia a maraviglia, e vi divenne eccellente» (ibid., p. 217). Importanti nella formazione romana del pittore furono anche i contatti con Giacinto Gimignani, Giovan Francesco Romanelli e Andrea Camassei. Era abitudine del M. recarsi inoltre a copiare i Carracci nella Galleria di Palazzo Farnese e Raffaello nelle Stanze del Vaticano.
Il M. era apprezzato dai collezionisti romani per la sua meticolosità e puntualità, tanto che «primari personaggi gli davano continue commissioni de’ quadri che lor bisognavano per ornare le gallerie» (ibid.). Nel 1658 il M. si stabilì definitivamente a Perugia. Era certamente in città dal 1° luglio 1658, come dimostra la sua presenza a un’assemblea della Confraternita dei Ss. Rocco e Sebastiano (Perugia, Biblioteca comunale Augusta, Libro dei partiti, sec. XVII-XVIII, n. 1301, c. 9r), di cui ricoprì la carica di guardiano nel 1661 e nel 1662.
Non si conoscono opere giovanili del M., né esiste un catalogo dei suoi lavori; l’unico studioso che ha tentato di redigere un catalogo è F.F. Mancini, che ha scritto due saggi monografici ricchi di testimonianze documentarie inedite. Di certo il M., ritornato a Perugia, lavorò intensamente tanto che l’8 genn. 1664 acquistò una casa «cum horto» presso la chiesa di S. Martino del Verzaro (Archivio di Stato di Perugia, notaio G. Cappelletti, 4191, c. 2v) e il 26 ott. 1665 un terreno nei pressi del colle del Cardinale da un certo Carlo di Mario (Ibid., 4192, cc. 68v, 69r).
Tra i più antichi dipinti conosciuti del M., ma appartengono a una fase matura, ci sono gli affreschi della chiesa dei Ss. Rocco e Sebastiano di Perugia, datati 1667.
In questi affreschi, di difficile lettura a causa del loro precario stato conservativo, si legge l’intenzione di trovare una mediazione tra l’espressività barocca e i pacati modi del classicismo. Abbastanza ben conservati risultano le scene con Il miracolo di s. Sebastiano e Il martirio di s. Sebastiano e il riquadro con S. Giovanni e s. Onofrio.
Nel 1672 (la data è apposta nel riquadro principale insieme con la data 1766 del restauro) il M. realizzò un dipinto con S. Onofrio e 14 storie della sua vita per l’altare dei Tintori della chiesa perugina di S. Elisabetta; l’attribuizione è di Mancini (1978, p. 120) in base a raffronti stilistici con opere note e al «motivo del paesaggio, di aspetto ricorrente nel Montanini, aperto sullo sfondo di più riquadri».
Per l’oratorio della Congregazione degli artisti nella chiesa del Gesù di Perugia realizzò una lunetta raffigurante La visitazione di Maria e La presentazione di Gesù al Tempio; accanto alle iniziali del pittore, sull’angolo destro del dipinto c’è una data frammentaria (166…). Il M. rivela qui tutti i suoi maestri: il chiaroscuro del Guercino, i tratti fisionomici adottati da Bassotti, il realismo di Amadei, il cromatismo del Cortona. Prima del 1674 dipinse due quadri per la chiesa di S. Filippo a Perugia raffiguranti S. Giovanni e S. Gregorio e la maestosa Madonna con il Bambino e i ss. Simone, Fiorenzo, Francesco e Antonio per un altare dell’oratorio di S. Simone del Carmine a Perugia. Degli stessi anni è la tela con il Battesimo di Cristoeseguita per l’altare della famiglia Laparelli nella chiesa di S. Agostino a Cortona, in cui appare come «sigla» del M. il paesaggio che si apre dietro la scena. La data 1675 compare nella lunetta della chiesa di S. Barbara in Città di Castello raffigurante Il martirio della santa; il M. fornì al pittore Francesco Panichi i disegni della scena, intervenendo direttamente solo sul motivo paesistico dello sfondo e sul gruppo centrale degli armigeri.
Su committenza della marchesa Girolama Bandini, moglie di Chiappino Vitelli ultimo marchese di Montone, eseguì degli affreschi per la volta della cappella dell’Angelo custode e per quella di S. Paolo nel duomo di Città di Castello, su modelli del Cortona; vi rappresentò rispettivamente La cacciata degli angeli e Storie della vita di s. Paolo. Nella cappella di S. Paolo il motivo decorativo delle finte statue monocromate sulle cornici ricorda quelle di Berrettini nel soffitto di palazzo Pamphili. Per Città di Castello realizzò molte altre opere, oggi perdute. La guida di G. Mancini (1832, p. 175) ricorda un quadro nel santuario della Madonna del Belvedere «ito a male» già nei primi dell’Ottocento.
Tra il 1670 e il 1680 dipinse il Paesaggio con pastori e armenti conservato nell’ufficio del sindaco presso il palazzo dei Priori di Perugia. Il 9 genn. 1680 ricevette l'incarico di ultimare uno stendardo professionale «pro unius Societatis et Fraternitatis Assisii» oggi scomparso, già iniziato dal pittore Giacomo Giorgetti (Archivio di Stato di Perugia, notaio G.C. Torelli, 4495, cc. 187 s.)
Zeri (1954, p. 121; 1959, pp. 184 s.) ha restituito al M. due Marine nella galleria Pallavicini, che presentano le iniziali «P» e «M» intrecciate, e due piccole Battaglie conservate nella galleria Spada di Roma, genericamente attribuite alla «scuola di Salvator Rosa» nel catalogo del 1856 di T. Minardi (Roma, Archivio Pallavicini, ms. A5-26-7, nn. 510-524).
Nel 1924 Voss pubblicò due tele del M. conservate in una collezione privata di Berlino, una firmata «Petrus Mont.» raffigurante Il tiro al cadavere, l’altra L’annuncio ai pastori. Lo studioso sottolineava l’influsso del Rosa nella composizione dei paesaggi e nelle piccole figurine, stemperato dalla personalità del M. incline a una tavolozza più limpida e a una attenzione per il reale soprattutto nelle immagini in primo piano.
Del 24 marzo 1689 è il Paesaggio con Agar e l’angelo firmato «Pietro Montanini Perino» passato nel 1960, in seguito a un’asta, dalla galleria di S. Luca di Vienna a una collezione privata di Perugia. L’opera è importante perché esemplare della tarda produzione del M., sempre più orientata a una fusione formale di barocco e classicismo.
Nel 1957 Voss ritrovò un’altra opera del M.: La fuga in Egitto di una raccolta privata di Wiesbaden, probabilmente realizzata intorno al 1670. F.F. Mancini elenca molte altre opere appartenenti a raccolte private perugine, tra cui le due piccole Vedute della chiesa di S. Francesco e di S. Bevignate ad acquerello firmate sul retro. Al M. sono stati attributi anche sei tondi con Storie di Cristo e della Vergine conservati nella sagrestia della chiesa di S. Nicolò a Foligno, una pala d’altare con la Madonna e i ss. Cristoforo e Bartolomeo nella chiesa di S. Bartolomeo a Costa di Trex (Assisi) e Il martirio di s. Bartolomeo nella chiesa dei Cappuccini di Todi (Barroero et al., 1989). Nell’Accademia di Perugia è presente una tela con Venere che interviene e guarisce le ferite del figlio Enea di ignota provenienza, eseguita dal M. in una fase avanzata della sua carriera.
Il M. è stato relegato forse ingiustamente nell’ambito dei paesaggisti, probabilmente anche per il giudizio negativo di tanti critici ottocenteschi, non ultimo Lanzi, che scrive «il suo talento era limitato a’ paesi, e quando vi aggiungeva figure, non erano delle più corrette avendo lui più spirito che disegno»; questi accenti negativi non sono presenti nell’intensità dei ritratti a mezzo busto del M.: ci si riferisce alle teste di Diogene e Platone (Mancini, 1978, p. 26) conservate in una collezione privata di Perugia, alle quattro teste, probabilmente di Apostoli, sempre di una collezione privata perugina e alle quattro figure di Evangelisti ora nella sede di Spoleto della collezione della Banca popolare di Spoleto (Mancini, 1982, pp. 26 s.). Appartenenti tutte all’ultima fase lavorativa del M., mostrano la sua capacità di assimilare e sintetizzare le diverse componenti espressive del barocco in una pittura intensa e vibrante, «moderna» nonostante l’isolamento dell’ambiente perugino.
Il M. morì il 28 dic. 1689 (Perugia, Archivio della curia arcivescovile, Libro dei morti 1679-1717, parrocchia di S. Martino al Verzaro, c. 9r) in «aetatis suae anno sexagesimo tertio».
Il M. ebbe due mogli, la seconda delle quali si chiamava Faustina Colonnelli, e due figli; poco lasciò in eredità al figlio Mario, che aveva solo 13 mesi quando morì, perché si preoccupò di offrire un bella dote alla figlia Teresa (Archivio di Stato di Perugia, notaio G. Melchiorri, 4444, cc. 97v, 102).
Fonti e Bibl.: P.A. Orlandi, Abcedario pittorico, Bologna 1704, p. 323; L. Pascoli, Vite de’ pittori, scultori ed architetti perugini, Roma 1732, pp. 214-221; B. Orsini, Guida al forestiere per l’augusta città di Perugia, Perugia 1784, pp. 201 s., 281; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia(1809), Firenze 1968, I, p. 425; G. Mancini, Istruzione storico-pittorica per visitare le chiese e i palazzi di Città di Castello, Perugia 1832, pp. 20 s., 29, 40, 175; H. Voss, Die Malerei des Barock in Rom, Berlin 1924, p. 572; R. Buscaroli, La pittura di paesaggio in Italia, Bologna 1935, pp. 314, 332 s.; F. Zeri, La galleria Spada in Roma. Catalogo dei dipinti, Firenze 1954, p. 121 nn. 217-219; H. Voss, Die Flucht nach Aegypten, in Saggi e memorie di storia dell’arte, 1957, n. 1, p. 55; F. Zeri, La galleria Pallavicini, Firenze 1959, pp. 184 s. nn. 315-316; F.F. Mancini, Figure e paesi di P. M., in Esercizi, arte, musica, spettacolo, I (1978), pp. 113-160; Id., Aggiunte a P. M., in Antichità viva, XXI (1982), 1, pp. 23-29; L. Barroero et al., Pittura del '600 e '700. Ricerche in Umbria, II, Treviso 1980, pp. 77 s., 445 schede 498-502; G. Sapori, in La pittura in Italia. Il Seicento, a cura di M. Gregori, II, Milano 1989, p. 821; L. Barroero et al., Pittura del Seicento. Ricerche in Umbria, Perugia 1989, pp. 321-324 e scheda 99; C. Galassi, P. M. Venere che interviene e guarisce le ferite del figlio Enea, in Museo dell’Accademia di belle arti di Perugia. Dipinti, Perugia 1995, p. 85 scheda 15; F.F. Mancini, Due inediti di P. M., in Kronos, 2009, n. 13, pp. 191-196; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXV, p. 82.

Mittwoch, 21. November 2018

CONFUSIONS, ERRORS & FAKES online data D-69412 LINDACH AM NECKAR . Discovered when tracking parcels online


















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Karl Helm Schlosserei Stahlbau

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tracking a parcel for me and reading the road map to D-69412
this morning

22.11.2018

With compliments
Peter Helm




JEAN LOUIS DUPORT 1749-1819 Cello Virtuoso Genre Portrait Acquaforte Eau-forte Etching Radierung DOMINIQUE VIVANT DENON 1747-1825



Dominique Vivant-Denon (4.1.1747-Paris-27.4.1825)
                                  Erster Direktor des Louvre.Paris
       Archäologe, Autor, Diplomat, Connoisseur, Kunstverwalter, Sammler, 
                                   Maler und Graphiker von Rang


                                              Genre Portrait 

                     Jean Louis DUPORT (4 OCT. 1749 - 7 SEPT. 1819),
                           berühmter Musikpädagoge & Komponist
                  Cello Virtuose und Buchautor einer CelloSchule (1770)
                                    Célèbre Musicien francais

                                         Radierung c. 1770
                                  Plattengrösse c. 130x80mm
                              Auf breitrandigem Papier mit WZ
                                  Nr.XXVII von 48 Exemplaren

Breitrandiges Exemplar auf Papier mit WZ Frères Dambricourt bzw. Hallines

                         Guter Abzug in einwandfreier Erhaltung

                                                WVZ.:
                     Catalogue Chalcographie du Louvre No.224
                                          Le Blanc 50
                           THE ILLUSTRATED BARTSCH 
                    French Masters of the Nineteenth century
                                       New York 1985
                                         Part I, p.137, 
                                             Nr.161

    [Anmerkung: In TIB Part II werden Denons frühe Lithographien verzeichnet]
  
                                              Refs.:
                            SAUR AKL und SAUR BBI,
                                     Thieme-Becker,
                                             Nagler,
                                           Le Blanc,
                                      Portalis-Béraldi

                                               ***

Duport war Begründer des modernen Cellospiels mit Daumenaufsatz.
Er schrieb außer Werken für Cello auch eine duch die neue Fingersatzlehre
bahnbrechende CelloSchule (1770)

21 Etudes for Solo Cello
Nr.7 https://www.youtube.com/watch?v=biJj79xwrnE
Nr.8 Andante Cantabile https://www.youtube.com/watch?v=VtA5IfSgqf8
Nr.11 Allegro https://www.youtube.com/watch?v=H9F-g6cOMws
Nr.12 https://www.youtube.com/watch?v=uEeeCISWvy8

Sonata No.2 G-Dur https://www.youtube.com/watch?v=hX2pcZMUaYM


cf. Wikipedia Jean Louis Duport
https://de.wikipedia.org/wiki/Jean-Louis_Duport
https://en.wikipedia.org/wiki/Jean-Louis_Duport

cf: Wikipedia Dominique Vivant Denon
https://de.wikipedia.org/wiki/Dominique-Vivant_Denon




° Dominique Vivant Denon. Advisor of Napoleon. Art Administrator.Artist Author.Charmeur.Connoisseur Diplomat Early Lithographer.Homme de Lettres Museum Director.Writer. cf. THE ILLUSTRATED BARTSCH 121 Part 1 Research granted by Seaton Hall University Faculty Council Collections : Paris.Bibliotheque Nationale Cabinet des Estampes .Réserves Cabinet des Médailles Chalon-sur Saone.Musée Vivant Denon Cambridge.Massachusetts.Fogg Museum Chicago Art Institute New York.N.Y. Metropolitan Museum.Drawing Department.Print Department New York. N.Y. Public Library New York Frick Collection. Köln.Wallraf Richartz Museum München Staatsbibliothek Firenze Uffizi Venezia Guggenheim Museum etc. °

Freitag, 16. November 2018

PORTRÄT Karlsruher Schule Portrait einer Frau en buste nach links Unsigniert Erdfarben Ölgemälde auf Karton


PORTRÄTS
Karlsruher Schule Frauen Portraits 
en buste nach links 
Unsigniert Erdfarben Valeurs 
Ölgemälde auf Karton



re.u. signiert (eingeritzt in Ölfarbe)
Weber [?]





Einig Gemälde des Künstlers haben verso hs. Annotationen in Bleistift,
welche sich Familienangehörige  & auf den Raum Karlsruhe beziehen
1.
Bildnis einer älteren Frau Profil en Face nach links:
R.W. Karlsruhe
2.
Bildnis einer älteren Dame mit Kopfputz im Ohrensessel
En Face nach links:
Frau Moritz Ma...akaus



SAUR BBI 
listet mehrere Künstler des Namens 
WEBER
 als 
Portrait Painter

1.
Vol. X , p. 430
WEBER, Adolphe 
Schurr III
ThB XXXV
2.
Vol X, p.430
WEBER, Alfred
ThB XXXV
3.
Vol X, p.433
WEBER, Joseph
J.J. Merlo , Kölnische Künstler in alter und neuer Zeit,
ed. Firmenich-Richartz Düsseldorf 1895
L. Mülfarth Kleines Lexikon Karlsruher Maler . KA 1987
ThB XXXV


Donnerstag, 15. November 2018

OTAKAR NEJEDLY 14.3.1883 - 17.06.1957





OTAKAR NEJEDLY

  1. *14.03.1883 - †17.6.1957 
Narozen/a v: ?, Rakousko-Uhersko


   Životopis:
Otakar Nejedlý byl český malíř. Navštěvoval gymnasium v Roudnici, a již jako student nižších tříd měl velký zájem o malování, pro který měli pochopení také jeho rodiče. Podporoval ho i přítel Angelo Zeyer (synovec Julia Zeyera), student Akademie výtvarných umění v Praze, žák Václava Brožíka. V patnácti letech odešel O. Nejedlý do Prahy, kde chtěl studovat na Akademii výtvarných umění nebyl však přijat. Přihlásil se tedy na soukromou školu krajinomalby Ferdinanda Engelmüllera, kterou navštěvoval tři roky. Jeho dalším učitelem a přítelem byl Antonín Slavíček; malovali spolu déle než rok v místě Slavíčkovy krajinářské inspirace, Kameničkách na Vysočině. Po návratu do Prahy (1905) se Nejedlý plně zapojil do uměleckého i společenského života, vstoupil do SVU Mánes a hodně cestoval, hlavně po jižní Evropě. Spolupracoval především s Vincencem Benešem, jehož ovlivnění kubismem je patrné i na Nejedlého obrazech z tehdejší doby.

V roce 1907 se v Římě seznámil se začínajícím malířem Jaroslavem Hněvkovským a uvažovali, že se vypraví na velkou malířskou cestu do Indie a na Cejlon. Již za tři neděle po tomto rozhodnutí odjeli na Sicílii, odkud chtěli odplout lodí do Colomba na Cejlonu. Cestu však museli z nejrůznějších důvodů několikrát odložit, hlavně kvůli nemoci a úmrtí Nejedlého matky. Až 12. září 1909 konečně vypluli. Odjížděli plni nadějí a plánů, hlavně však naivních představ, a bez základních předpokladů – peněz a znalosti angličtiny. Na Cejloně strádali, často trpěli hladem, stále však malovali. V naději na lepší obživu odjeli do jižní Indie s idealistickými představami, že je zaměstná nějaký bohatý mahárádža. V Kerale však žili jen u domorodců z nejnižších kast, nejprve v rybářských vesnicích na pobřeží, později v horách, kde se živili lovem. Útrapy takového živoření Nejedlý těžko snášel, dokonce onemocněl malárií, takže se v roce 1911 vrátil domů. Hněvkovský v Indii zůstal ještě další dva roky.

Krátce po válce (1919) byl O. Nejedlý spolu s Vincencem Benešem vyslán na bojiště 1. světové války ve Francii, aby zde malovali místa, kde bojovali českoslovenští legionáři. Jejich obrazy byly vystaveny v Topičově salonu v Praze (1920).

V roce 1925 byl Nejedlý jmenován profesorem speciální krajinářské školy na Akademii výtvarných umění, a patří k nejlepším a zároveň i nejoblíbenějším učitelům této školy. „Oťas“, jak ho všichni nazývali, se snažil rozvíjet talenty svých studentů a nikdy neomezoval jejich hledání samostatné umělecké cesty. Na dnes již téměř legendárních studijních zájezdech, které se svými žáky podnikal o prázdninách, bylo vždy plodné a inspirující prostředí. Jezdili hlavně na jih Evropy, na Korsiku, do Francie, Itálie a Dalmácie. V létě jezdil se svými žáky po Čechách, např.na Hrubou Skálu, Hlubokou, nebo do Českého ráje.

Nejedlý miloval jih, většinu svého díla však zasvětil české krajině (Turnovsko, Orlicko, Táborsko). Jeho obrazy se vyznačují barevností, lze v nich vystopovat i vliv romantismu, impresionismu a expresionismu, vytvořil si však vlastní, osobitý umělecký projev.

Zdroj: wikipedie (Založil/a: huttershofen)